La sera della vigilia di Natale mi è venuto il trip di cercare un vecchio album di foto, così sono scesa in cantina, in ciabatte a cappotto, e ho iniziato ad aprire vecchi scatoloni, risalenti a quando ho traslocato nel lontano 2002.
Non ho trovato ciò che cercavo (l’album delle foto di quando Danny, sua sorella che sarei io e Aldo andarono in Andalusia nel 1999) ma ho scovato:
Diario di viaggio di quella vacanza in Spagna, durante la quale la Honda Civic era l’Enterprise e Danny il suo capitano (vi lascio immaginare il genere di ca##ate che ci abbiamo scritto)
Un album di foto dei miei 20 anni con scatti che manco ricordavo tipo quello qua sotto.
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Fotografia scattata ad Aprile 1991, davanti al garage dei miei genitori
Oggi ho ricevuto dei ricordi antichi, anno 1980, la classe 3^F della scuola media in gita alle Cinque Terre.
la crema della 3F
La vita è fatta degli amici che ci scegliamo. Egli, compagno di viaggio, ha contribuito a delineare la mia visione del mondo. Nel corso degli anni, sebbene siamo cresciuti separati, non ci siamo mai allontanati.
Oggi pubblico una di quelle foto che, se il soggetto fosse ancora vivo, come minimo mi denuncerebbe in Procura!
Sì, faccio dell’umorismo becero sulla morte.
Sì, non me ne vergogno manco io.
Sì, Danny non si vergognava di fare l’asino in pubblico.
Anni 90, Danny indossa la minigonna di S. (non chiedetemi perché, lo ignoro il perché, così come ignoro la quantità di alcol consumata quella sera)
La minigonna e il gilet traforato erano di un’amica, mentre la t-shirt con il tritone e la sirena che si dilettano a nuotare era, ovviamente, di Danny e chi l’ha frequentato in quegli anni l’ha vista spesso quella maglietta; e poi braghe calate.
Saltiamo coi ricordi avanti e indietro nel tempo, Danny giovanissimo, Danny adulto e così via.
Oggi pubblico una foto abbastanza recente, anno 2017, scattata a casa della sorella di Danny, per la precisione nella stanza dei nipoti, alla scrivania del minore che, molto probabilmente, aveva bisogno per un qualche ciappino a computer.
Buona Pasqua con un’immagine così, in famiglia, di Danny con sua sorella, entrambi che sorridono e da lì a poco molto probabilmente (anzi, sicuro!) si sono sgollati una boccia.
Caro Danny, il Pinot nero di oggi lo dedico a te, ricordi quando abitavo vicino a Reggio e andavamo sempre in quella pizzeria rock e prendevamo il Pinot nero vinificato in bianco? io lo ricordo, ricordo tutto…
Non è che Danny fosse un patito di matrimoni ma, dato che la 5^A è stata, è e sarà un gruppo di anime del ’67 che ancora si frequentano e si sostengono e si vogliono bene, quando uno di loro si sposa, siano le prime nozze o le ennesime, la 5^A c’è!
Questa circostanza aumenta in modo esponenziale la possibilità di scattare foto e considerato quanto successo, riassumibile nell’espressione sfiga clamorosa <aggiungere bestemmia a scelta>, trovo sia una gran bella cosa*.
anno 1995 – matrimonio di G.
Comunque, un’usanza carina della classe consiste, in occasione dei matrimoni, mettersi tutti in fila davanti alla sposa in rigoroso ordine alfabetico, così come erano rubricati nel registro di classe, per complimentarsi e fare il fantomatico passaggio della stecca!
Cos’è la stecca?
è uno schifosissimo pezzo di polistirolo attaccato a uno schifosissimo pezzo di legno con scritto 5^A, e altro non è che una mera scusa per farsi invitare a cena a casa del neo-sposo.
Tradizione vuole che la sposa porti a casa la stecca e la conservi fino al successivo matrimonio!
la stecca “originale” che hai il medesimo valore della Secchia Rapita, più o meno (questa la capiscono solo gli emiliani stretti, va beh…)
Dovete sapere che c’è un componente della 5^A, uno che in ordine alfabetico ero vicino vicino a Danny, che secondo me non si è ancora sposato perché vuole essere certo di essere l’ultimo-ultimo e quindi conservare la stecca per l’eternità!
Leggenda metropolitana vuole che un matrimonio celebrato senza la presenza della 5^A non si possa considerare valido.
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Fotografia scattate nel lontano 1995 forse al primo matrimonio della 5^A
*spiegazione = così esistono più foto di Danny, dato che lui e pure quella scemunita di sua sorella non usavano scattarsi foto
Quando scrivo la mitica 5A lo scrivo a ragion veduta…
Questa squadra di scriteriati, diplomati nel lontano 1986, ancora si ritrova almeno un paio di volte l’anno per cenare insieme, come ha fatto ieri sera.
Danny raramente mancava e ieri, in una forma diversa, era coi suoi amici quando tutti insieme hanno sollevato il loro bicchiere di bourbon per l’ennesimo saluto.
Grazie all’intervento del rappresentante-de-facto della 5A, oggi pubblichiamo fotografie di Danny giovanissimo!
Allora per avere le fotografie dovevi acquistare un rullino di pellicola, montarlo su una macchina fotografica stando attento a non fare filtrare luce poi, alla fine, portare tutto dal fotografo, attendere, pagare, insomma uno sbattimento assurdo!
Correva l’anno 1985…
da qualche parte in giro per la città intorno a Natale, Danny indossa la sua mitica Dainese, credo la usasse pure per andare a dormire, l’aveva sempre addosso!!.